titolo: Peppino Ventura - ferri di cavallo - fotografia
data: 02 maggio 2011
origine: LIQUILAB
note: Interno della bottega di Peppino Ventura, mesciu ferracavaddi, a Tricase in via Roberto Caputo.
La fotografia risale al 2 Maggio 2011 ed è stata scattata da Ornella Ricchiuto.

(...) Allora il maniscalco era uno dei lavori primari perché le automobili erano inesistenti e quindi tutti utilizzavano i cavalli come mezzi di trasporto. Tutti cavalli, si lavorava con i cavalli, no? a qualsiasi parte andavano, andavano a Maglie a prendere la pasta, la farina e e machine addu stavane? anni '40-'50…
Poi negli ultimi anni arrivarono le scarpe, gli zoccoli dei cavalli, tutte fatte… non c'era bisogno che si facessero a mano… Il lavoro fu sempre di meno… non c'era più bisogno di quel lavoro… I cavalli sono diventati cavalli da pista… un'uscita… una passeggiata…
Un'evoluzione lenta nel basso Salento che, tuttavia, non manca di distruggere anni e anni di lavoro artigianale; un'arte nobile, quella del maniscalco, ai vertici della scala economica che sfamava intere famiglie è stata scaraventata ai gradini più bassi e più pregiudizievoli della società.
Come può oggi il sol pensiero immaginare di lavorare tante ore tra cacche e ronzii di mosche, soprattutto se ciò si mescola in estate con la puzza di sudore? (...)
(Tratto dal report di ricerca "Nc'era na fiata u Mesciu… Nc'era na fiata a Puteca… Storie di vita, arte e fatica nelle puteche del basso Salento" redatto da Ornella Ricchiuto).
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